11° Granfondo trapiantati: sotto il sole della
Sardegna è bello pedalare
E’ stata presentata oggi all’Ospedale
Papa Giovanni XXIII l’undicesima edizione della Granfondo nazionale
trapiantati, organizzata anche quest’anno dall’ Associazione Amici del
Trapianto di Fegato in collaborazione con l’Ospedale di Bergamo, per portare il
tema della donazione degli organi a scuole, istituzioni, associazioni di
volontariato e ospedali italiani.
Questa edizione avrà come sfondo la
Sardegna e vedrà impegnati dal 22 al 27 settembre 28 partecipanti: 15
ciclisti, di cui 7 trapiantati, con 13 accompagnatori di cui 5
trapiantati. Medico della manifestazione è Mariangelo Cossolini , responsabile
dell’Unità di Coordinamento prelievo e trapianti del Papa Giovanni XXIII e
dell’area Provincia di Bergamo. Saranno presenti anche un responsabile tecnico
e due infermieri.
Cinque le tappe in programma, da Pula ad
Olbia, per un totale di 296 chilometri, con visite agli ospedali di Brotzu,
Cagliari e Olbia e alle scuole di Pula, Carbonia, Oristano e San Teodoro.
“La manifestazione ciclistica, ormai
all’undicesima edizione, porta ogni anno in giro per lo stivale la
testimonianza di persone che, nonostante abbiano un trapianto d’organi alle
spalle, non hanno rinunciato allo sport – ha commentato Valentina Lanfranchi,
Presidente dell’Associazione Amici del trapianto di fegato -. Lo scopo è
nobile: dimostrare che le persone trapiantate non sono da considerare malate,
ma possono tornare a svolgere una vita piena, che includa anche grande
sforzo fisico, come 60 chilometri al giorno per 5 giorni consecutivi”.
Un messaggio di speranza, rivolto a chi
è in attesa di questo delicato intervento, ma importante anche per
sensibilizzare tutti sul tema della donazione degli organi.
“Incontriamo ragazzi, rappresentanti
delle istituzioni, operatori sanitari, insegnanti per far conoscere o ricordare
che quando una vita finisce c’è la possibilità di donare organi e tessuti
a chi ha malattie molto gravi e dare loro una concreta possibilità di cura - ha
commentato Mariangelo Cossolini -. Inoltre lo sport per i pazienti trapiantati
è anche una forma di prevenzione dalle malattie cardiovascolari e quindi di rispetto
verso il dono che hanno ricevuto. L’incidenza di diabete, sovrappeso e obesità
è in aumento nei pazienti trapiantati e il rischio di malattie cardiovascolari
è estremamente alto. La prevenzione diventa quindi una necessità
primaria”.
La pratica sportiva come forma di
terapia è alla base del protocollo di ricerca “Trapianto… e adesso sport”,
presentato proprio l’anno scorso in occasione della decima edizione della
Granfondo nazionale trapiantati, promosso dal Centro Nazionale Trapianti e per
cui il Centro di medicina dello sport del Papa Giovanni XXIII è Centro di
riferimento regionale. Nei primi 6 mesi di sperimentazione già 6
persone, tutti trapiantati di fegato, sono stati arruolati e ora si attendono i
primi trapiantati di cuore e rene.
Gli obiettivi dello studio non sono solo
verificare se l' attività fisica prescritta dai medici dello sport e
“somministrata” da personale specializzato sia in grado di migliorare alcuni
parametri biologici legati alla condizione fisica, con effetti positivi sulla
sopravvivenza dell' organo trapiantato, ma anche verificare la ripresa
funzionale globale del paziente, sviluppare le motivazioni per accettare di
cambiare le proprie abitudini e creare linee guida per migliorare lo stile di
vita dei trapiantati.
“Il nostro ospedale e il territorio
bergamasco costituiscono esempi virtuosi sia sul fronte delle donazioni che su
quello dei trapianti ed è ammirevole la volontà di portare la nostra esperienza
in giro per l’Italia – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale
dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Dall’inizio dell’anno la nostra attività
di trapianto è aumentata perché sono aumentati gli organi disponibili. Ci sono
però ancora tanti margini di miglioramento, che passano prima di tutto
attraverso l’’informazione. Riflettere serenamente sula donazione e comunicare
la propria scelta ai propri cari oppure al Comune di residenza è un atto di
civiltà e di amore non solo verso il prossimo, ma anche verso la propria
famiglia, che non sarà costretta a interpretare la volontà dei congiunti
in un momento difficile”.
Presenti alla conferenza stampa di oggi
anche Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Mara
Azzi, direttore generale dell’ASL di Bergamo, il viceprefetto Adriano Coretti,
il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il ciclista Giuseppe Guerini, e i medici
dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII Giuseppe Remuzzi e Gianmariano
Marchesi.
I numeri della 11esima edizione della
Granfondo trapiantati 296 i chilometri percorsi 5 le tappe 28 i partecipanti 15 i ciclisti 13 gli accompagnatori 12 i partecipanti trapiantati 1 medico responsabile sanitario della
manifestazione 1 responsabile tecnico 2 infermieri 3 pulmini e 1 furgone a seguire i il
gruppo
Le tappe 1° tappa – martedì 23 settembre: Pula –
Chia - Sant’Anna Arresi - Carbonia 2° tappa – mercoledì 24 settembre:
Carbonia – Gonnesa - Buggerru-Guspini 3° tappa – giovedì 25 settembre: Guspini
– Arborea - Santa Giusta - Oristano 4° tappa – venerdì 26 settembre: La
Caletta – Posada – Budoni – San Teodoro
5° tappa – sabato 27 settembre: San Teodoro – Cala Brandinchi – Porto
San Paolo – Olbia (ospedale
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